Al via il Progetto POR FSE “L’Alternativa c’è” con la formazione per gli operatori realizzata dalla dott.ssa Chiara Babetto dell’Associazione Antigone. Il progetto “L’Alternativa c’è” risponde all’azione 2 del POR FSE della Regione Toscana – Servizi Esterni approvato dalla Regione Toscana e proposto da ATS composta da Consorzio Astir (soggetto capofila), ASL Toscana Nord Ovest e Associazione Samarcanda. Il progetto si sviluppa su due linee di azione rivolte all’area penale esterna e alla giustizia riparativa: azione 2a) Servizi Esterni: attivazione di una rete regionale di servizi esterni per l’accompagnamento al lavoro ed esperienze di lavoro in impresa, retribuite con indennità̀ alla persona. Azione 2b) Servizi Esterni: favorire la diffusione e la realizzazione di percorsi di “giustizia riparativa”. Il progetto coinvolge due territori: Isola d’Elba con la Casa di reclusione di Porto Azzurro e Livorno con l’Istituto Le Sughere e Gorgona. I destinatari del progetto saranno individuati dagli Istituti penitenziari e dall’UEPE e poi ulteriormente selezionati dagli operatori impiegati nel progetto. Destinatari dell’azione 2a: L’area della penalità, spesso ricondotta semplicisticamente alla popolazione detenuta all’interno degli istituti penitenziari, comprende anche la cosiddetta area penale esterna. Tale area è composta da soggetti in esecuzione di sanzioni penali non detentive e di misure alternative alla detenzione (affidamento in prova al servizio sociale, semilibertà, detenzione domiciliare, lavoro di pubblica utilità, libertà vigilata, libertà controllata, semidetenzione, articolo 21). 

Attività previste nell’azione 2a: 

  • scouting per la ricerca di opportunità di inserimento lavorativo; 
  • orientamento e accompagnamento individuale: bilancio delle competenze e delle esperienze pregresse, presa in carico e orientamento al lavoro; 
  • matching domanda / offerta di lavoro a seguito della presa in carico; 
  • accompagnamento e supporto alla fase di inserimento in impresa; 
  • servizi di supporto all’utenza per la tutela dei diritti sociali; 
  • informazione e sensibilizzazione verso il sistema delle imprese, sulle agevolazioni per l’assunzione e i contributi alla formazione delle persone inserite 
  • la corresponsione di una indennità di partecipazione per alcune delle persone prese in carico dal progetto.

Destinatari dell’azione 2b: Obiettivo di questa azione è supportare i programmi di giustizia riparativa, quali percorsi che consentano alla vittima di recuperare una posizione di centralità nel procedimento penale e al reo di accettare la responsabilità delle proprie azioni, così sanando la lesione al tessuto sociale che la commissione del reato di fatto ha determinato. Sono forme della giustizia riparativa la messa alla prova, che previene l’ingresso nell’area penale e i lavori di pubblica utilità o lavori di utilità sociale, che estinguono una sanzione comminata. Obiettivo di questa azione è quello di realizzare una rete di servizi a sportello su tutto il territorio regionale che permettano al condannato e all’imputato di accedere alle forme di giustizia riparativa disponibili nel tessuto sociale, presso enti pubblici e privati. Attività dell’azione 2b: Realizzare un servizio a sportello rivolto all’imputato e al condannato che permetta a questi e al Tribunale, di accedere ad attività socialmente utili e di pubblica utilità. L’inesistenza di un sistema pubblico di ricerca di enti disponibili all’accoglienza determina la difficoltà nella piena attuazione delle misure di giustizia riparativa.

Il progetto si concluderà a dicembre 2020.

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